Il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e Instm della Rete Aires hanno pianificato un progetto per utilizzare le biomasse agricole di scarto per produrre combustibile, bio metano e bio metanolo
I rincari e l’inflazione, spinti dalla ripresa dopo il lock down della pandemia, hanno trovato una crescita esponenziale nel conflitto Russia-Ucraina. Il combinato delle nostre sanzioni e delle ritorsioni russe, hanno fatto schizzare i prezzi del gas, cresciuto fino a 10 volte, delle materie prime e di prodotti fondamentali in agricoltura, come i fertilizzanti. La minore disponibilità di merce da Russia ed Ucraina orienta, a livello mondiale, il mercato verso altri paesi produttori. A marzo, in pochi giorni, il costo dell’urea granulare è passato da meno di 600 a quasi 1.100 dollari/tonnellata. A inizio 2020 costava 213 dollari/ tonnellata, cinque volte meno. In queste settimane le industrie dei fertilizzanti azotati e dell’urea iniziano a chiudere o a tagliare le produzioni. (…) Rischiamo, in pochi mesi, di vedere un effetto domino: un ridimensionamento della nostra produzione agroalimentare, anche quella di qualità. In questo scenario apocalittico, c`è un consorzio che si è mosso in anticipo, prima che la catastrofe, pandemia più guerra, ci portasse dove non avremmo mai pensato.
Il Consorzio di Montepulciano ha in programma un progetto per utilizzare le biomasse di scarto provenienti dalle vigne. Il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, insieme a Instm della Rete Aires hanno pensato un progetto per utilizzare le biomasse di scarto, quelle agricole provenienti dalle vigne e dai campi circostanti, per produrre combustibile, bio metano e bio metanolo, insieme a un ammendante che potesse diventare la base di una nuova famiglia di fertilizzanti per la precision farming (italiani anche nelle materie prime), da utilizzare nelle vigne e nei campi al posto di quelli tradizionali.
L’ente di ricerca Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali (INSTM) di Firenze è un consorzio di 50 Università italiane, sostanzialmente tutte quelle in cui viene condotta attività di ricerca sui materiali avanzati e relative tecnologie. Il numero di afferenti, oltre 2700 tra professori di ruolo, ricercatori universitari, titolari di assegni di ricerca e di borse di studio e dottorandi di ricerca, è in costante aumento. INSTM fornisce il supporto organizzativo, tecnico e finanziario adeguato a promuovere nelle Università consorziate l`attività di ricerca nel settore della Scienza e Tecnologia dei Materiali e coordina in modo efficiente una “massa critica” di competenze in grado di affrontare, al più alto livello di competitività, progetti di ricerca innovativi anche a sostegno delle esigenze del tessuto imprenditoriale italiano, per supportare iniziative rivolte allo sviluppo del trasferimento tecnologico, offrendo significative ed efficaci opportunità di interazione tra il mondo accademico e la realtà industriale. Partecipano alle attività del progetto due agronomi dell’UdR Sede di Firenze, il prof. Sergio Miele già ordinario di Agronomia presso l’Università di Pisa, ed Enrica Bargiacchi. (…)
Fonte: Espansione