Una nuova visione strategica per analizzare il rapporto tra ambiente, beni pubblici e IG

Lo studio, effettuato dall’Università di Palermo, si concentra su come le Indicazioni Geografiche possano contribuire a un sistema pubblico territoriale e su come questo possa essere minacciato da diversi fallimenti del mercato. Partendo dalla letteratura economica sui beni pubblici, lo studio evidenzia come le Indicazioni Geografiche, e la loro tutela giuridica, possano garantire un modello di sviluppo sostenibile.

L’articolo illustra e sviluppa nuovi argomenti economici a sostegno di un approccio politico più ampio inerente il contributo che le Indicazioni Geografiche apportano allo sviluppo sostenibile. La ricerca si è focalizzata in Sicilia sulla produzione del Pomodoro di Pachino IGP. Lo studio, realizzato attraverso l’applicazione del modello della “successful entrepreneurial formula“, è stato realizzato attraverso un sondaggio telefonico degli attori del sistema produttivo. I risultati dello studio evidenziano come i beni pubblici territoriali basati sulla coesione rappresentino il vettore per la resilienza del paesaggio agricolo e la crescita dell’intera regione.

Un aspetto che viene sottolineato è il ruolo dell’informazione sul prodotto e sul territorio, infatti, oggi il predominio a livello di sistema competitivo e la coesione sociale non garantiscono il successo della produzione agroalimentare. Lo studio dimostra che il successo delle IG dipende dal ruolo della comunicazione che trasmette informazioni. L’innovatività dello studio riguarda l’applicazione dell’approccio economico aziendale della “successful entrepreneurial formula” ad un problema di competitività delle imprese e, in generale, del territorio.

Fonte: Filippo Sgroi, Territorial development models: A new strategic vision to analyze the relationship between the environment, public goods and geographical indications, Science of The Total Environment, Volume 787, 2021, 147585, ISSN 0048-9697, https://doi.org/10.1016/j.scitotenv.2021.147585