Economia circolare: creare valore aggiunto dagli scarti agricoli per creare prodotti di qualità, non solo per l’agricoltura. La sfida della Regione Umbria si chiama GR.O.U.N.D (Green on Umbria for New Development) ed è un progetto nato col sostegno della Commissione Europea, sotto la supervisione del Joint Research Centre, che l’ha inserito nel più ampio progetto “Science meet regions”.

Il progetto, presentato a Terni presso la sede dell’agenzia di sviluppo regionale, mira a valorizzare un comparto già importante nella piccola Regione del centro Italia, quello della bioeconomia, provando però a metterlo in rete, per creare una filiera circolare fra agricoltura ed industria. Anche per questo sono coinvolti alcuni attori chiave, come il Cesar, centro per lo sviluppo rurale legato alla facoltà di agraria dell’Università di Perugia, il Parco Tecnologico Agroalimentare dell`Umbria e alcune aziende del territorio che operano nel settore.

L’idea è ambiziosa: consentire l’utilizzo sinergico delle risorse agricole e dei coprodotti della coltivazione dei semi oleosi, per ottenere prodotti eco-compatibili nei settori più disparati, dal packaging fino al riutilizzo agricolo. Il tutto attraverso la creazione di una filiera per le produzioni di biopolimeri e biomateriali, a partire da biomasse vegetali di origine agricola e l’aumento dell’utilizzo del compost di qualità in agricoltura proveniente dagli impianti che trattano la frazione organica – raccolta in modo differenziato – dei rifiuti urbani.

«Abbiamo aziende di eccellenza nazionale in questo settore – spiega l’assessore allo sviluppo economico Michele FioroniPuntiamo ad essere un modello anche per le altre regioni».

Le tre direttive, nate da incontri e tavoli di lavoro, hanno tracciato delle linee operative lungo le quali far muovere la sfida: «Abbiamo messo a terra tutta la retorica che di solito c’è, quando si parla dei green. Non ci siamo fermati alle parole nei convegni, ma abbiamo creati spunti su cui lavorare», sottolinea Marcello Serafini, amministratore del Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, una struttura di eccellenza nazionale in tema di biodiversità ed innovazione in agricoltura.

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Fonte: Avvenire